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Ad un certo punto l’offerta relazionale ricercata dai figli cambia: può emergere un bisogno di indipendenza espresso attraverso richieste di maggiore autonomia decisionale e maggiore investimento nei confronti del proprio gruppo di coetanei. Tale passaggio può assumere carattere turbolento, attraverso trasgressioni, sfide e momenti di conflitto familiare.
Ecco cosa troverete nell’articolo:
L’adolescenza è l’età di transizione dalla pubertà all’età adulta, caratterizzata da profondi cambiamenti somatici e psicologici strettamente legati alla maturazione sessuale. Nella femmina comprende il periodo dagli 11-12 ai 18-19 anni, e nei maschi dai 12-14 ai 20-21 anni.
Non è casuale che l’adolescenza venga riconosciuta dalla letteratura psicologica come un “evento critico” vissuto dalla famiglia: ogni evento critico implica un momento di “perdita” di qualcosa, nell’ottica di guadagnare qualcosa di nuovo: un ruolo, un legame, un assetto.
La crisi dell’adolescenza si estende su più versanti: le nuove trasformazioni corporee implicano una nuova organizzazione dell’immagine di sé, la maturazione sessuale comporta nuovi desideri e sensazioni, nuove modalità di stabilire legami che devono trovare il proprio posto nei confronti dei legami pre-esistenti.
Il soggetto perde la posizione infantile nei confronti delle figure genitoriali, e viceversa accade per i genitori: tutto ciò può portare a provare confusione, vergogna, imbarazzo.
L’ adolescente si trova in una fase in cui si ri-posiziona rispetto a molte questioni: un modo per riuscire a compiere questo ri-posizionamento è, per esempio, quello di testare il limite con l’altro, sfidarne l’autorità, cercare di percepirne la “non-assolutezza imperativa”, per trovare il proprio spazio di manovra.
Il confronto con tali questioni porta talvolta l’adolescente a muoversi con “urgenza”, assumendo il carattere del “tutto e subito”, dell’agire, degli oggetti, che in qualche modo “fanno da tappo”, togliendo il tempo necessario alla loro elaborazione.
L’adolescente è inserito in un campo di legame sociale e familiare. L’adolescenza è stata definita “ un’impresa evolutiva congiunta” (Scabini, 2015) di genitori e figli: vengono messi in discussione non solo i ruoli familiari, ma anche il sistema di valori, credenze e ideali fino ad ora stabiliti in un certo assetto.
Il tema del distacco-perdita è particolarmente presente in questa fase di transizione, e impiega genitori e figli su più fronti; per i figli vi è una perdita della propria immagine infantile, per i genitori ciò che viene messo a tema è quello del loro ruolo di “onnipotenti”.
Ciò che conta è che i genitori accolgano la sfida lanciata dagli adolescenti: accettare i propri figli per quello che sono, cercando di sospendere il tentativo di un modellamento legato a propri ideali, è il presupposto per coglierla.
L’adolescenza è un momento di ricerca reciproca, un’occasione per interrogarsi rispetto alle proprie questioni, anche in quanto genitori, insegnanti, educatori, per mettere in campo il proprio desiderio, lasciando parola all’adolescente.
Nonostante l’adolescenza sia una fase riconosciuta come “generalmente e tipicamente critica”, non bisogna dimenticare che ognuno è soggetto, con la propria storia, e dunque tutte le teorizzazioni e letture di tale “crisi” si declinano in modo singolare e sempre diverso.
Ogni domanda di riconoscimento dell’adolescenza si declina e trova una risposta inedita, quella del soggetto.
Bibliografia
Cigoli, V., (1985), L’adolescenza.Progresso e degrado dell’individuazione familiare”, Franco Angeli, Milano
Cigoli, V., (1997), Intrecci Familiari, Raffaello Cortina Editore, Milano
Scabini, E., (1985), L’organizzazione famiglia tra crisi e sviluppo, Franco Angeli, Milano
Scabini, E., Cigoli, V., ( 2000), Il famigliare. Legami, simboli e transizioni. Raffaello Cortina Editore, Milano
Scabini, e., Iafrate, R., (2003), Psicologia dei legami familiari. Il Mulino, Bologna
Lacan, J., (1974) Scritti Vol. II . Einaudi, Torino
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