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11 Aprile 2019

Come trovare Lavoro

Lavoro: come trovarlo?

Il mondo del lavoro oggi fornisce un quadro molto diverso rispetto al passato. I contratti a tempo determinato sono nettamente superiori, e la durata massima stimata si aggira attorno ai sei mesi. L’età media al primo lavoro contrattualizzato è 22 anni, con un contratto di ingresso a tempo determinato. L’età media dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato si aggira tra i 45 e 64 anni, ed emerge dalle ricerche un disallineamento formativo, fenomeno per cui i laureati occupano il posto dei diplomati, e questi ultimi posizioni a più bassa qualifica. Il settore che nel 2017 ha sostenuto una dinamica di crescita dei primi ingressi nel mondo del lavoro è stato quello dell’alloggio e della ristorazione.

Vi è un superiore tasso di assunzioni di lavoratori sovra-istruiti soprattutto nei settori ad alto capitale umano e tecnologico. Ad oggi le crescenti innovazioni tecnologiche portano il lavoratore a porsi in una prospettiva di life-long learning, attraverso cui investire sulla propria dotazione di capitale umano.

Ecco cosa contiene il seguente articolo:

  1. SAPERE E SAPER FARE
  2. INVESTIRE SUL PROPRIO CAPITALE UMANO E SVILUPPARE COMPETENZE TRASVERSALI
  3. PROPORSI NEL MODO PIU’ EFFICACE SUL MERCATO DEL LAVORO

SAPERE E SAPER FARE:

Il capitale umano è l’insieme delle conoscenze, competenze ed abilità acquisite durante la vita di un individuo. Conoscenza, competenza e abilità sono termini differenti: la prima si colloca maggiormente sul versante del sapere, è il risultato di un apprendimento; il secondo termine si riferisce alla capacità di saper utilizzare le conoscenze acquisite, sul “saper fare”, sul lato dell’esperienza in differenti contesti, del mettere in campo aspetti relazionali, emotivi e sociali. Le abilità sono le capacità di saper applicare le proprie conoscenze, e sono di tipo cognitivo (capacità di ragionamento, pensiero logico, pensiero creativo ecc.), e pratiche (per es. manualità).

Una collocazione riuscita sul mercato del lavoro non prescinde dalle conoscenze, ma sono le competenze e le abilità ad avere un peso decisivo.

INVESTIRE SUL PROPRIO CAPITALE UMANO E SVILUPPARE COMPETENZE TRASVERSALI

Quali sono le competenze maggiormente richieste dal mercato del lavoro oggi? In un mercato del lavoro in cui le risorse sono scarse e il turn-over elevato, sono le competenze trasversali, o anche soft skills, a fare la differenza in un’azienda.

Le competenze trasversali sono legate alla capacità di mettere in pratica competenze derivanti dall’esperienza in diversi contesti (appunto, trasversali), come il contesto relazionale, personale, lavorativo ecc.

Alcuni esempi di competenze trasversali sono:

  • la capacità di comunicare in modo efficace, ovvero riuscire a mettere realmente in comune un messaggio con un interlocutore in modo chiaro e coerente con il proprio obiettivo ed il proprio stato d’animo
  • la capacità di ascoltare e comprendere lo stato d’animo altrui, in modo da agire di conseguenza in maniera costruttiva
  • la capacità di essere flessibili, sapendoci adattare alle diverse situazioni e persone con le quali si lavora
  • la capacità di lavorare in gruppo, assumendo una prospettiva del proprio lavoro che tenga conto di una visione d’insieme, e non solo della propria parte
  • capacità di analizzare le informazioni in modo critico e sintetizzarle in modo funzionale
  • capacità di problem solving, ovvero sapere analizzare le informazioni in modo da tradurle in soluzioni a situazioni problematiche
  • capacità di pianificazione di attività complesse e relativa gestione del tempo

PROPORSI NEL MODO PIU’ EFFICACE SUL MERCATO DEL LAVORO

Nel momento in cui si desidera entrare nel mercato del lavoro, è necessario fare una riflessione che tenga conto di più elementi. È importante pensare a quali siano le proprie motivazioni intrinseche ed estrinseche  al tipo di lavoro ricercato, e cercare di comprendere come tali motivazioni si possano tradurre in una professione. Oltre a questa riflessione è utile riuscire a distinguere tra che cosa si sa, e che cosa si sa fare: esistono altre fonti, oltre al proprio percorso formativo, che possono aiutare a rispondere a queste domande. Un’esperienza di volontariato, un viaggio all’estero, un hobby, possono essere risorse inattese. E’ utile inoltre fare una riflessione sul proprio modo di essere, in relazione al tipo di contesto lavorativo in cui direzionare la propria ricerca: se siamo, per esempio, persone dinamiche, creative, con uno stile partecipativo ed una predisposizione al lavoro di gruppo, oppure se siamo maggiormente individualiste, tranquille, e necessitiamo di uno stile maggiormente direttivo. Tutte queste riflessioni veicoleranno la valutazione della tipologia di Organizzazione o di Servizio ai quali proporci, restringendo il campo, e permettendoci di proporci in modo più efficace in un mercato così ampio e variegato.

Proporsi in modo efficace sul mercato del lavoro significa non tanto ottenere un lavoro attraverso una buona presentazione di sé, ma fare innanzitutto un lavoro preliminare, individuando il lavoro più adatto a noi, riflettendo sulle nostre motivazioni, capacità, competenze e predisposizioni personali.

Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita

 

Bibliografia:
Angotti, R., Tersigni, V., Capitale Umano, conoscenza, innovazione.
Gli investimenti intangibili delle imprese italiane nei risultati della Intangible Assets Survey, Osservatorio Isfol, n. 3/2015
Istat, Il mercato del lavoro 2018. Verso una lettura integrata
Kermis, G.,Kermis, M.,Professional Presence and Soft Skills: A Role for Accounting Education. Journal of Instructional Pedagogies, v2 Mar 2010

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